Caltagirone sorge a 611 metri su una cima dei Monti Erei. Nel 1542 un terremoto sconvolse buona parte della città, ma fu quello dell’ 11 gennaio 1693 a produrre gravissimi danni all’abitato che ebbe distrutti molti edifici, chiese sontuose e magnifiche opere d’arte di cui si era adornata nei secoli precedenti. Insieme con Militello in Val di Catania, Catania, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa, Modica e Scicli è tra le città Barocche del Val di Noto che sono state dichiarate nel giugno del 2002 “Patrimonio dell’Umanità” e inserite nella lista Unesco di protezione del patrimonio mondiale.

Una tradizione millenaria, profondamente legata alla storia di Caltagirone, è la lavorazione della Ceramica, che ha sempre alimentato in questa città generazioni di artigiani ed artisti i quali hanno interpretato in modo originale la capacità della ceramica di creare forme e colori, strumento duttile per dare corpo alla fantasia creativa. La  Ceramica e l’Architettura di cui costituiscono significativi esempi la facciata della chiesadi S.Pietro, il balcone Ventimiglia, l’ingresso del Museo della Ceramica e, in tempi più recenti, la scalinata di Santa Maria del Monte ed il Cimitero Monumentale, opera architettonica neogotica che spita al suo interno eleganti cappelle gentilizie rivestite in terracotta (prevalentemente realizzate dalla fabbrica Velia alla quale si devono anche alcune ville Liberty che l’aristocrazia locale ha costruito intorno la città). Ciò che caratterizza ancora oggi la ceramica calatina è la decorazione applicata a ricchi di fantasia, estrosi ed eleganti, funzionali all’uso domestico. Candelieri, vasi, lucerne, calamai, formelle per dolci, sono solo alcuni esempi di come si sia sbizzarrita la capacità creativadegli artigiani di Caltagirone. Nelle loro cento e più botteghe l’argilla viene plasmata anche per la creazione di eleganti sculture che rappresentano personaggi e scene della vita quotidiana. Queste stesse figurine, ambientate in scenari scabri erocciosi, tipici della campagna siciliana, animano la rappresentazione della Natività di Gesù.

I Presepi di Caltagirone non si rifanno ad un contesto sfarzoso, come in quelli napoletani, ma raffigurano con grande semplicità ed una minuziosa cura dei particolari scene di vita popolare. In maiolica policroma o in semplice terracotta, di gusto tradizionale o in stile contemporaneo, i presepi di Caltagirone sono segno, ad un tempo, della profondareligiosità popolare e della sapienza artigianale di questa città. A questa tradizione ogni anno, a Natale, è dedicata una mostra che raccoglie la migliore produzione contemporanea. Un’altra rassegna, a Pasqua, è dedicata ad una tradizione che lega Caltagirone a lontani paesi e culture diverse.
Ricca di siti archeologici, chiese, opere d’arte e monumenti, tra cui ricordiamo la maestosa Scala di Santa Maria del Monte, con ben 142 gradini. Ogni alzata della scala è rivestita con mattonelle in maiolica policroma raffiguranti vari motivi ceramici in uso in Sicilia dall’età araba all’800,essa diviene protagonista della città alla fine di maggio, durante la manifestazione “La Scala Infiorata” in cui i 142 gradini della Scala vengono addobbati  e contestualmente durante la “Rusedda” sfilata di carri siciliani e trattori.

Festa del patrono San Giacomo 25 luglio